sono tante le richieste e le ricerche su come lavorare a chiacchierino e oggi ho ritagliato un pochino di tempo per realizzare questa prima lezione.
Cenni storici:
Il “Chiacchierino” è un pizzo Vittoriano, ma le sue origini sono più remote.
In Oriente venivano eseguiti pizzi a modo di frange e ne furono trovati nelle tombe egiziane; questa tecnica venne poi propagata in tutto il mondo e per questo fatto il suo nome originario è stato dimenticato. In Oriente era chiamato “Makouk” poiché come tale si chiama la spoletta; in Italia il suo nome sarebbe “Occhi” per la forma dei suoi anelli coi picot; in Francia “Frivolité”; in Germania “Schiffshenarbeit” (sinonimo di navetta). Il nome inglese è “Tatting” che significa il parlare fitto fitto sotto voce; forse da questo proviene il nome di “Chiacchierino” comunemente usato da noi. Anticamente le spolette (o navette) erano molto grosse e nei neccessaires da lavoro delle dame d’altri tempi esse non mancavano. La Regina Maria Teresa d’Austria ne ebbe 5 come regalo di nozze; sotto il segno della Regina Elisabetta di Romania questo lavoro ebbe larghe applicazioni e pizzi di ogni tipo vennero eseguiti; furono chiamati “Carmen Sjlva” ed era il lavoro a mano favorito dalla Sovrana, la quale lasciò scritto: “un lavoro così svelto e grazioso a vedersi che i secoli non lo cancelleranno”. Anche Madama Pompadour ci si dilettava molto e possedeva diverse spolette. Anticamente furono eseguiti anche lavori in filo d’oro con pietre preziose per coprire calici ed adornare gli altari. La fine dell’era Vittoriana vide la decadenza di questo pizzo, ma con la seconda guerra mondiale incominciò a risorgere insieme agli altri lavori di ricamo a mano.
Tornando ai nostri tempi invece, il chiacchierino può avere le applicazioni più svariate e con un po’ di fantasia si può creare qualunque forma per qualsiasi applicazione.
Per l’esecuzione del chiacchierino occorre la spoletta ed il filato che deve essere ritorto.
La spoletta tutti la conoscono: essa ha la forma di mandorla con due punte che combaciano alle estremità per trattenere il filo. In America la spoletta ha da un lato un piccolo gancio che serve per far passare il filo della legatura attraverso il picot ed evitare di prendere in mano sempre l’uncinetto risparmiando tempo. Per caricarla si annoda il filo passandolo da un piccolo foro che è nel perno del centro e si fa girare su se stessa. E’ bene che il filo non sporga dalle pareti perché la spoletta scivoli meglio ed il filo non si sfilacci. Si possono usare tutte le qualità di filo desiderate, purché questo sia molto ritorto e non abbia scabrosità da impedire lo scorrere del medesimo nei nodi che formano l’anello. Si usa comunemente il cordonetto; consigliamo inoltre di utilizzare l’uncinetto “ANCORA” nelle diverse grandezze che devono essere proporzionate alla qualità del tessuto cui è destinata la trina. Si usa anche il perlé e le sete da occhielli, nelle quali vi è larga scelta di tinte per qualsiasi uso. Si possono eseguire anche pizzi di due colori, usando il filo ausiliario diverso da quello della spoletta, così gli anelli avranno una tinta e gli archi e catene un’altra: più il filo è sottile, più bello sarà il pizzo.
Ora vi presento le mie affezionate navette...
Le navette possono essere di diverse dimensioni e materiali.
Quelle che possiedo e che sono nella foto sono di diverso tipo:
la blu è semplice, senza uncino ed è più piccola delle altre sia in lunghezza che in larghezza.
la verde è tutta in plastica, compreso l'uncino.
le altre due hanno l'uncino in acciaio come l'uncinetto.
La mia preferita è la blu, anche se non possiede uncino è più comoda.
Il ricamo a chiacchierino è composto da cerchi e archi, in inglese ring e chain.
I cerchi-ring si eseguono con una sola navetta (navetta principale), mentre gli archi-chain con due (navetta secondaria).
Tenere la navetta con la mano destra ed il capo del filo con il pollice e l'indice della mano sinistra quindi, in senso orario, avvolgerlo attorno alle altre dita (tenute leggermente divaricate) e bloccarlo nuovamente fra pollice ed indice.Si sarà formato un anello.
Passare il filo al di là dell'anello formato con il cotone.
Con la navetta dal basso verso l'alto entrare nell spazio formatosi, abbassate il dito medio della mano sinistra per far scorrere il nodo
Noterete che il mezzo nodo, formatosi in precedenza nel filo della navetta, si formerà nel filo del cerchio.
Tendere il dito medio ( che si era piegato in precedenza ) e muovere verso se stesse il filo della navetta ( tenendolo sempre in trazione ) in modo che il mezzo nodo scorra fino a posizionarsi fra il pollice e l'indice sinistri.
Tenerlo bloccato ed iniziare il secondo mezzo nodo.
Per realizzare il secondo mezzo nodo, io faccio passare la navetta da destra verso sinistra entrando nel filo tenuto ad anello dal pollice e dall'indice.
Ecco che si è formato il secondo mezzo nodo però.......... dalla parte sbagliata. sollevare il dito medio e tirare lentamente il filo della navetta così da far girare il nodo.
E' molto importante che il filo scorra altrimenti non si può chiudere il cerchio!
Avvicinando il secondo mezzo nodo abbiamo completato il nodo o double-stitch. | |
Continuando a fare nodi,vi accorgerete che il cerchio intorno alle dita diventerà sempre più piccolo. Per ingrandirlo di nuovo basta tirare il filo del cerchio dalla parte del primo nodo eseguito. il filo scorrerà dentro i nodi ed il cerchio si allargherà.
Spero che sia tutto chiaro:
se non vengono i nodi non scoraggiatevi,
non tirate troppo forte il filo,
tanta pazienza e senza fretta!
Se il tipo di ricamo vi piace continuate a provare...
Alla prossima lezione^_^
A presto
Anna
Mi ero sempre chiesta come funzionasse il tutto, molto interessante questa prima lezione.
RispondiEliminaAspetto la prossima!
Ciao
beh detto così sembra arabo...credo che l'unica cosa sia provare!!!!
RispondiEliminaGrazie aspetto la prossima
Grazia
Credo che qualsiasi tipo di ricamo sia difficile, ma non impossibile, da capire attraverso delle parole e delle immagini ferme come una foto. Il chiacchierino non è semplice, bisogna capire il meccanismo del nodo, le mani devono lavorare entrambe come se fossero una coppia... in sintonia. Appena posso, con il supporto dei miei validi aiutanti, registrerò un video, penso possa aiutare di più.
RispondiElimina