martedì 29 gennaio 2013

Red Passion orecchini

Ciao a tutti,

perle di agata rossa + corallo + rame  = Red Passion



                    
... colori dai toni caldi.

Un pensiero per S. Valentino:)

Li troverete presto su Artesanum: artesanum.com/artigianato-red_passion_orecchini-43788.html
 e Etsy: www.etsy.com/listing/122006711/red-passion?ref=shop_home_active

sabato 26 gennaio 2013

Le emozioni viaggiano...

Ciao a tutti,  
                    è trascorsa un'altra settimana fitta fitta di impegni, un pò di malattie e corse per fare tutto per tutti...

Sì le emozioni viaggiano, si provano e sono dentro di noi ma poi scopri che sono partite al di là della nostra casa. Che esse siano di felicità o di tristezza passano... volano in alto tra le nubi, le gocce di pioggia, i raggi del sole, i rami spogli degli alberi... e poi come d'incanto tornano nel cuore.

Stamattina sono uscita di casa per  fare una commissione e sono passata vicino ai giardinetti dove a partire dalla privamera si popola di bimbetti e gli alberi sono in fiore. Il mio sguardo si è posato proprio su quegli alberi "soli" e spogli e il prato ricoperto di foglie secche... tristezza, no riflessione.
Anch'essi aspettano l'allegria dei bimbi e mi veniva in mente la fiaba del Gigante egoista di Oscar Wilde.

La sera, di solito, leggo le storie ai miei figli, grandi e piccoli. Ultimamente
sono particolarmente stanca e mi sdraio sul divano e la mia bimba più piccola mi dice: "mamma vieni con me che ti metto a letto e ti racconto la storia di cappuccetto rosso", poi scende dal letto e va dal papà dicendo"shh! la mamma dorme, dai andiamo tutti a letto!".

Vi mostro uno dei miei ultimi lavori realizzati a chiacchierino


A presto
Anna

lunedì 21 gennaio 2013

Lezione 1 - Chiacchierino - Il nodo

Ciao a tutti,
                    sono tante le richieste e le ricerche su come lavorare a chiacchierino e oggi ho ritagliato un pochino di tempo per realizzare questa prima lezione.


Cenni storici:

Il “Chiacchierino” è un pizzo Vittoriano, ma le sue origini sono più remote.

In Oriente venivano eseguiti pizzi a modo di frange e ne furono trovati nelle tombe egiziane; questa tecnica venne poi propagata in tutto il mondo e per questo fatto il suo nome originario è stato dimenticato. In Oriente era chiamato “Makouk” poiché come tale si chiama la spoletta; in Italia il suo nome sarebbe “Occhi” per la forma dei suoi anelli coi picot; in Francia “Frivolité”; in Germania “Schiffshenarbeit” (sinonimo di navetta). Il nome inglese è “Tatting” che significa il parlare fitto fitto sotto voce; forse da questo proviene il nome di “Chiacchierino” comunemente usato da noi. Anticamente le spolette (o navette) erano molto grosse e nei neccessaires da lavoro delle dame d’altri tempi esse non mancavano. La Regina Maria Teresa d’Austria ne ebbe 5 come regalo di nozze; sotto il segno della Regina Elisabetta di Romania questo lavoro ebbe larghe applicazioni e pizzi di ogni tipo vennero eseguiti; furono chiamati “Carmen Sjlva” ed era il lavoro a mano favorito dalla Sovrana, la quale lasciò scritto: “un lavoro così svelto e grazioso a vedersi che i secoli non lo cancelleranno”. Anche Madama Pompadour ci si dilettava molto e possedeva diverse spolette. Anticamente furono eseguiti anche lavori in filo d’oro con pietre preziose per coprire calici ed adornare gli altari. La fine dell’era Vittoriana vide la decadenza di questo pizzo, ma con la seconda guerra mondiale incominciò a risorgere insieme agli altri lavori di ricamo a mano.

Tornando ai nostri tempi invece, il chiacchierino può avere le applicazioni più svariate e con un po’ di fantasia si può creare qualunque forma per qualsiasi applicazione.

Per l’esecuzione del chiacchierino occorre la spoletta ed il filato che deve essere ritorto.

La spoletta tutti la conoscono: essa ha la forma di mandorla con due punte che combaciano alle estremità per trattenere il filo. In America la spoletta ha da un lato un piccolo gancio che serve per far passare il filo della legatura attraverso il picot ed evitare di prendere in mano sempre l’uncinetto risparmiando tempo. Per caricarla si annoda il filo passandolo da un piccolo foro che è nel perno del centro e si fa girare su se stessa. E’ bene che il filo non sporga dalle pareti perché la spoletta scivoli meglio ed il filo non si sfilacci. Si possono usare tutte le qualità di filo desiderate, purché questo sia molto ritorto e non abbia scabrosità da impedire lo scorrere del medesimo nei nodi che formano l’anello. Si usa comunemente il cordonetto; consigliamo inoltre di utilizzare l’uncinetto “ANCORA” nelle diverse grandezze che devono essere proporzionate alla qualità del tessuto cui è destinata la trina. Si usa anche il perlé e le sete da occhielli, nelle quali vi è larga scelta di tinte per qualsiasi uso. Si possono eseguire anche pizzi di due colori, usando il filo ausiliario diverso da quello della spoletta, così gli anelli avranno una tinta e gli archi e catene un’altra: più il filo è sottile, più bello sarà il pizzo.

Ora vi presento le mie affezionate navette...


Le navette possono essere di diverse dimensioni e materiali.
Quelle che possiedo e che sono nella foto sono di diverso tipo:
la blu è semplice, senza uncino ed è  più piccola  delle altre sia in lunghezza che in larghezza.
la verde è tutta in plastica, compreso l'uncino.
le altre due hanno l'uncino in acciaio come l'uncinetto.
La mia preferita è la blu, anche se non possiede uncino è più comoda.

Il ricamo a chiacchierino è composto da cerchi e archi, in inglese ring e chain.
I cerchi-ring si eseguono con una sola navetta (navetta principale), mentre gli archi-chain con due (navetta secondaria).




Tenere la navetta con la mano destra ed il capo del filo con il pollice e l'indice della mano sinistra quindi, in senso orario, avvolgerlo attorno alle altre dita (tenute leggermente divaricate) e bloccarlo nuovamente fra pollice ed indice.Si sarà formato un anello.



 Passare il filo al di là dell'anello formato con il cotone.













 Con la navetta dal basso verso l'alto entrare nell spazio formatosi, abbassate il dito medio della mano sinistra per far scorrere il nodo





Noterete che il mezzo nodo, formatosi in precedenza nel filo della navetta, si formerà nel filo del cerchio.




Tendere il dito medio ( che si era piegato in precedenza ) e muovere verso se stesse il filo della navetta ( tenendolo sempre in trazione ) in modo che il mezzo nodo scorra fino a posizionarsi fra il pollice e l'indice sinistri.
Tenerlo bloccato ed iniziare il secondo mezzo nodo.






 Per realizzare il secondo mezzo nodo, io faccio passare la navetta da destra verso sinistra entrando nel filo  tenuto ad anello dal pollice e dall'indice.







Ecco che si è formato il secondo mezzo nodo però.......... dalla parte sbagliata. sollevare il dito medio e tirare lentamente il filo della navetta così da far girare il nodo.

E' molto importante che il filo scorra altrimenti non si può chiudere il cerchio!


Avvicinando il secondo mezzo nodo abbiamo completato il nodo o double-stitch.





Continuando a fare nodi,vi accorgerete che il cerchio intorno alle dita diventerà sempre più piccolo. Per ingrandirlo di nuovo basta tirare il filo del cerchio dalla parte del primo nodo eseguito. il filo scorrerà dentro i nodi ed il cerchio si allargherà.


Spero che sia tutto chiaro:
se non vengono i nodi non scoraggiatevi,
non tirate troppo forte il filo,
tanta pazienza e senza fretta!
Se il tipo di ricamo vi piace continuate a provare...


Alla prossima lezione^_^

A presto
Anna



giovedì 17 gennaio 2013

Crostata di albicocche a modo mio

Ciao a tutti,
                    oggi mia figlia grande ha invitato a casa delle sue compagne  per studiare, e ovviamente mi chiede di preparare qualcosa di buono sia per il pranzo che per la merenda...

... ho così pensato di cercare tra le mie ricette, quella della crostata. Siccome era un'eternità che non la facevo e di ricette ne ho più di una non mi ricordavo quale fosse la migliore...
... poi, come è nella mia indole, faccio a modo mio.^_^

Ingredienti:

125 gr. zucchero
1 tuorlo
150 gr. di burro ammorbidito: non scaldatelo ma tiratelo fuori dal frigo per tempo... altrimenti l'impasto diventa unto!
250 gr. farina
latte q.b.
1 cucchiaino di lievito
sale
marmellata di albicocche

Procedimento:

- Mescolare lo zucchero con il tuorlo
- poi aggiungere il burro ammorbidito, la farina e lavorarlo, io uso le mie manine per impastare, penso che le mani siano l'impastatore migliore per eccellenza
- aggiungere delle gocce di latte se l'impasto è troppo secco
- sale, un pizzico
- lievito... e lavoratelo con amore

- lasciate da parte un pò di impasto per le strisce per ricoprire la crostata.
- stendetela in una teglia e farcitela con la marmellata
- mettete le strisce di pasta
- infornate a 180/200° per 35 minuti, controllatela per verificare la cottura.

Buon appetito!!
P.s. E' finita subito
Eccola prima che la divorassero


Anna

martedì 15 gennaio 2013

Giada bianca e il rame

Ciao a tutti,
                    penso.
Penso e pasticcio con il filo di rame... mi piace trasformarlo da quello che è semplice e rossiccio.
E dopo avergli dato una forma che mi soddisfa, sì perché parto con un'idea e poi realizzo altro, lascio che la fiamma gli dia una tonalità di rosso scuro.



Per questi orecchini ho scelto le perle di giada bianca, di un bianco latteo lievemente traslucido... 

Spero vi piacciano
Anna

sabato 12 gennaio 2013

Forgotten lavander

Ciao a tutti,
                     ho terminato gli orecchini realizzati a chiacchierino-frivolitè- tatting, che vi ho mostrato nel post precedente.
Il filo di seta tinto a mano è della Valdani "forgotten lavander".


Qui di fianco indossati dalla mia figlia-modella...
A presto e buon week end:))
Anna



martedì 8 gennaio 2013

Si ricomincia...

Buon Anno Nuovo... finalmente!!!

Non sono riuscita a scrivere un post durante queste vacanze perchè in montagna il collegamento non funzionava... uf!

Spero che anche voi abbiate passato bene sia il Natale che il Capodanno.

I miei lavori hanno preso in parte forma in questo periodo e posso darvi un assaggio:)


Orecchino lavorato con la tecnica del chiacchierino - tatting con il filo di seta Valdani "forgotten lavander" e rocailles toho 11/0.
Lo schema è di Nami namiart.blogspot.com, ed è bravissima.

Un'altro schema realizzato con lo stesso tipo di seta della Valdani:



La seta Valdani ha una lucentezza eccezionale e si lavora discretamente bene, bisogna tenere presente che il filo scorre molto e il ritmo di lavoro deve essere dato dalle nostre manine in modo imperativo che non vuol dire tirarlo altrimenti i nodi diventano "inguardabili".


Una chicca o una prova tratta dallo schema di Iris Niebach: un genio del tatting.

Felice di essere tornata^_^
Anna


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